Cosmetici, inquinamento chimico e salute. Oramai coivolge tutti, ammalati e non. Ad iniziare dagli USA … e dall’Italia

10 Agosto 2012

Fonti: MCS Sensibilità Multipla Chimica on line, Ansa, Rai TG2, Tempi, Life, La Stampa

 

Cosmetici, inquinamento chimico e salute. Oramai coivolge tutti. Ecco un ulteriore report informativo ripreso da MCS

 Anni dopo la messa al bando canadese delle fragranze nelle scuole e negli ospedali, il gigante americano si sveglia?

(Per aprire gli articoli di seguito riportati, cliccarvi sopra)
 
 
 

venerdì 10 agosto 2012

 Negli USA è guerra ai profumi

 

(di Carla Tinagli) (ANSA) – ROMA, 9 AGO – L’America ha dichiarato guerra al profumo. Dopo il fumo e il grasso ora l’ultima crociata riguarda le fragranze, non piacciono più gli eccessi e rischiano di diventare off limits se non legalmente almeno nel nuovo bon ton.

 Ma già in alcuni Stati da anni sono comparsi dei cartelli dove si invitano le persone che entrano in alcuni luoghi a non usare profumi. Il quotidiano Usa Today ha pubblicato un elenco di luoghi ‘perfume free’, dove è fortemente consigliato di non profumarsi: dagli uffici comunali agli edifici pubblici, ai presidi medici e persino alcuni parchi. La motivazione è di salute pubblica, perché le essenze possano causare allergie, asma e disturbi respiratori. Secondo Anne C. Steinemann dell’Università di Washington circa il 38% degli Americani denuncia problemi dovuti all’esposizione ai profumi, anche a quelli cosiddetti naturali o derivati dagli oli essenziali e che i danni derivanti sono paragonabili a quelli del fumo di sigaretta. L’unica soluzione, secondo l’esperta americana, è quella drastica di usare prodotti senza fragranze per l’igiene personale e anche della casa. Il Centro per la Salute e la Sicurezza sul lavoro del Canada ha identificato molti sintomi: mal di testa, insonnia, perdita d’appetito, nausea, ansia e depressione. Il disturbo viene chiamato Sensibilità Chimica Multipla (MCS) e anche in Europa c’è molta attenzione in proposito. In Germania, addirittura, viene considerato un disturbo che riguarda la politica sanitaria nazionale e quasi dieci anni fa , Lady Mar, attivista inglese nelle campagne ambientali, aveva mobilitato la Camera dei Lord per proibire l’uso eccessivo di profumi e colonie. Negli Stati Uniti sono anni che la questione è nell’occhio del ciclone. In California, da sempre famosa per sua fama salutista, già dieci anni fa apparse un cartello nel celebre teatro Berkeley Rep con la scritta ‘Per favore niente profumi forti’. Oggi la battaglia è più che mai agguerrita, dal momento che anche alcuni stati del Sud, conservatori per tradizione, partecipano alla ribellione con divieti anti-profumo a Jefferson City in Missouri, Windom in Minnesota e Bremerton, Washington. E, nonostante l’industria del settore per ora non sembri tanto preoccupata, la mobilitazione sta andando alla jefferson citygrande anche su internet: al prezzo di 16 dollari si può acquistare un pacchetto di dieci cartoline Fragrance Free Reminders (dalle scritte molto dirette, come ‘chi si profuma avvelena anche te’ ) da spedire a chi esagera con il profumo. In altre parole, oggi la campagnia anti-profumo sta diventando quella che fu la campagna anti-fumo negli 80. “Sarà molto più difficile – dice Mark Danohoe, specialista australiano in politiche ambientali – perché i fumatori, quando vennero formulate le leggi anti-fumo, erano già una minoranza ed era più facile metterli nell’angolo, mentre quelli che si profumano sono tanti e considerati chic ed eleganti. Ciò che semmai potrà spingere le autorità a prendere qualche provvedimento reale è il fatto che molte persone affette da Sindrome Chimica Multipla sono giovani, piene di talento e di energie che sarebbero perse se abbandonassero il lavoro per problemi di allergia o difficoltà di respirazione”. (ANSA).

 

dal Blog Lettere al Direttore del Tg2 

Enza scrive: 10 Agosto, 2012 alle 20:51

Egregio Direttore,
in merito al servizio del TG2 del 9 agosto, H. 20.30 “Stati Uniti, la crociata contro i profumi”, desidero informarla che il problema esposto non è limitato agli USA, ma esiste e si sta diffondendo anche in Italia. Io stessa sono affetta da MCS e combatto una guerra quotidiana contro i profumi onnipresenti, i gas di scarico, il fumo dei camini, gli additivi alimentari, le plastiche e via dicendo. Come me sono migliaia i malati, alcuni diagnosticati, molti non ancora, che soffrono di una patologia non riconosciuta come tale nel nostro paese, forse per interessi della lobby farmaceutica e della classe medica, che non possono accettare pazienti intolleranti a qualsiasi farmaco commerciale e non rispondenti ai comuni criteri diagnostici e terapeutici. I malati sono abbandonati a se stessi, mentre negli USA si fa ricerca sulla MCS e l’industria si attiva per creare prodotti e ambienti compatibili con la patologia, in Italia niente di tutto ciò. Ecco perchè è importante che i media si occupino di noi, sia per stimolare le istituzioni a riconoscere, diagnosticare e curare la malattia sia perchè i tanti malati che non sanno che questa è la causa dei loro problemi ne vengano a conoscenza ed inizino la difficile battaglia contro la MCS.
Cordiali saluti.

Fonti: Ansa
 Tempi
 
 
 
lunedì 23 luglio 2012  
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Etichette: divieto, profumi, USA ,  Dott. Berrino, medicina preventiva, prevenzione, tumori 

Perchè non si fa prevenzione?

Semplice! Perchè non conviene alle industrie farmaceutiche. Lo afferma anche il Dr. Berrino, Direttore del Dipartimento di Medicina Preventiva e Predittiva dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano

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lunedì 16 luglio 2012

Attenzione agli ftalati contenuti nei cosmetici!

 

Favoriscono l’insorgenza del diabete B nelle donne.
Lo confermano due diversi studi scientifici: uno del Brigham and Women’s Hospital (BWH) di Dallas e l’altro condotto  dai ricercatori svedesi dell’Università di Uppsala
fonti: csn-deutschland 
lastampa
leggi anche:  

Plastics chemicals linked to diabetes in women; blacks and Hispanics most exposed

  

martedì 3 luglio 2012

 NON USATE PROTEZIONI SOLARI SULLA PELLE DEI NEONATI

 

 A suggerirlo è Hari Cheryl Sachs, MD,  pediatra presso la Food and Drug Administration (FDA). 

Siccome la pelle dei neonati è molto più sottile di quella degli adulti, assorbe più facilmente i principi attivi delle protezioni solari, spiega Sachs. Inoltre, i neonati hanno un più elevato rapporto superficie corporea/peso rispetto ai bambini più grandi e agli adulti. Entrambi questi fattori fanno sì che l’esposizione di un bambino alle sostanze chimiche delle creme solari è molto maggiore così da far aumentare il rischio di reazioni allergiche o di infiammazioni. 

“La cosa migliore è quella di tenere i bambini sotto i 6 mesi lontano dal sole”, dice Sachs, “e di evitare l’esposizione al sole tra le 10:00 e 14:00, quando i raggi ultravioletti (UV) sono più intensi.” 

Quindi, la migliore protezione è quella di tenere il bambino all’ombra. 

Se è proprio indispensabile, è possibile applicare una piccola quantità di crema solare, con fattore di protezione (SPF) almeno 15, a piccole aree come le guance e il dorso delle mani. Sachs suggerisce  di controllare prima la sensibilità del bambino per la protezione, applicandone una piccola quantità sul polso interno. 

Come vestire i bimbi 

L’American Academy of Pediatrics (AAP) suggerisce di far indossare ai bambini pantaloncini lunghi e leggeri, camicie a maniche lunghe e cappelli a tesa larga che riparino il collo per evitare scottature. I tessuti a maglia stretta riparano meglio di quelli a maglia larga. Ricordarsi che, anche se i berretti da baseball sono simpatici, non fanno ombra al collo e alle orecchie, che sono le aree più sensibili per un bambino. 

Col caldo estivo si prospettano altre problematiche per i bambini. 

I  neonati non sudano come noi, dice Sachs. Negli adulti, il sudore raffredda naturalmente il corpo quando fa caldo; i bambini, invece, non hanno ancora ben sviluppato il meccanismo di termoregolazione corporea. Così è meglio assicurarsi che il bambino non subisca colpi di calore

Col caldo, i bambini sono a maggior rischio di disidratazione. Per assicurarsi che siano adeguatamente idratati, offrite loro la loro alimentazione abituale di latte materno o artificiale, dice Sachs. Il contenuto di acqua del latte li aiuterà a tenerli ben idratati; è bene far bere anche una piccola quantità di acqua tra una poppata e l’altra. 

Fonte: Food  and Drugg Admninistration
Leggi anche: La verità sulle creme solari 

Repellenti antizanzara: sono un pericolo per il sistema nervoso!

Zanzare, molti repellenti sono potenzialmente tossici

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Etichette: creme solari, Food and Drug Administration, Hari Cheryl Sachs, neonati, reazioni allergiche, rischio di disidratazione, sole, sostanze chimiche 

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