Roma. Tribunale penale e Tar riconoscono fatto e danno. Per l’Arma è una brutta pagina. Quante altre ce ne sarebbero, secondo il Cocer?

20 Agosto 2014

Fonte: Il Giornale di Latina

Nota di Domenico Cambareri

 

 

 

 

 

Il carabiniere vede riconosciuti i propri diritti dopo sette anni

Tempo e denaro sprecati dall’amministrazione miliare di appartenenza. Un errore diventato un’imperterrita bugia propalata senza remora alcuna? Incredibile, soprattutto alla luce del rispetto che nutriamo verso le istituzioni militari.

 

 

 

 

il giornale di latina marcello (1)

 

 

 

 

Un giovane carabiniere, Marcello Turretta, rimane ferito per il tamponamento durante un inseguimento di un’auto guidata da una persona risultata poi pregiudicata. Delle ferite riportate e dello stesso incidente pare che i responsabili operativi e di comando della caserma non avessero registrato alcunché né comunicato qualcosa all’assicurazione, sicché il giovane milite sarebbe diventato un fantasma.
In sede penale, è stata accertata e stabilita veracità  dell’inseguimento  e dell’ incidente. Adesso, il Tar del Lazio ha riconosciuto i danni  causati da indennizzare. Il carabiniere, nativo di Latina e ivi residente, aveva operato dapprima in Sardegna e poi in una caserma laziale. Dopo l’incidente, era stato  posto dapprima a riposo per stato ansioso, eppure era stato già operato e gli era stata inserita una placca a due vertebre … e aveva patito altri danni fisici.
Una vittima del dovere misconosciuta dalla stessa amministrazione militare di appartenenza. Non riusciamo a capire come possano succedere queste cose. Soprattutto, non comprendiamo e non possiamo giustificare come si sia potuto e si possa perseverare in un così grave errore e produrre così prolungata ingiustizia a un dipendente … con le stellette. Al carabiniere va tutta la nostra simpatia e la  nostra solidarietà, così come ad ogni altro militare, agente delle forze dell’ordine e dipendente civile dello Stato che sia incappato in simili paradossali incidenti burocratici, che sono in grado di provocare non minori danni rispetto a quelli già subiti dalle vittime.

 

 

 

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