Incontri fra teatro, musica e pittura

03 Giugno 2015

Fonte: Romina Guidelli

 

 

 

 

 

 

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CON I PROPRI OCCHI

MAURO MAGNI
DAL 6 AL 27 GIUGNO 2015

 

Inaugurazione sabato 6 giugno 2015, dalle ore 18. Orari di apertura al pubblico:Lun-Ven 10-13; 15-18 Sabato su appuntamento
Catalogo: a cura di Sissi Aslan
Testi di Sissi Aslan e Alberto Gianquinto
Dove: Via Antonio Bertoloni, 45 (zona Parioli), 00197 Roma
Costo: Ingresso libero
Telefono: (+39) 06 45 555 970
E-mail: laura@philobiblon.org
URL: http://www.philobiblon.org
Facebook: https://www.facebook.com/Philobiblonsrl
Ufficio stampa: Romina Guidelli – rominaguidelli@hotmail.it- mob.+39 349 5202413
La PHILOBIBLON GALLERY di Filippo Rotundo e Matteo Ghirighini è felice di presentare “Con i propri occhi, Mauro Magni”, una mostra dedicata all’opera dell’artista romano. L’esposizione consente un percorso di circa dieci anni attraverso dipinti, anche di grandi dimensioni, su tela, su metallo e su carta, e terrecotte.
CON I PROPRI OCCHI, al suo secondo appuntamento, è un progetto che coinvolge due artisti romani, cinquantenni, Angelo Colagrossi, la prima delle due mostre (in svolgimento dal 9 al 30 maggio) e Mauro Magni (6-27 giugno), in due eventi espositivi presso la Philobiblon Gallery di Via A. Bertoloni 45 a Roma. Le mostre personali sono accompagnate da due cataloghi curati da Sissi Aslan, con testi critici di Sissi Aslan e Alberto Gianquinto. Le opere esposte, dipinti, carte e sculture in terracotta, sono il risultato delle ricerche artistiche che Colagrossi e Magni hanno sviluppato negli ultimi anni trovandosi a percorrere strade comuni che confluiscono nel titolo stesso del progetto CON I PROPRI OCCHI. Le due mostre propongono indicano e suggeriscono il racconto e la prospettiva di Colagrossi e Magni attraverso declinazioni e strutture differenti ma articolate secondo una storia comune, quella del loro amore nei confronti della pittura e del loro disagio verso la perdita

 

CON I PROPRI OCCHI
MAURO MAGNI
Per Mauro Magni si deve parlare di nuovi tracciati, formali e iconografici, pur rimanendo ancorato ad una disciplina di visione che ha reso il suo percorso estetico–semiotico sempre conformato all’idea di sincerità in pittura. Magni si è, in questi ultimi dieci anni, diretto verso la ricerca di una soluzione impellente dei malesseri suoi e del mondo, descrivendo ossessivamente e per cicli le Montagne, prima, (suoi e nostri Montagne Sainte Victoire e Fujiyama), le Torri dopo, dal colore, pieno e spesso invadente, al bianco e nero, e infine gli incendi pensati come purificazione. Le seconde declinate nella vasta serie delle Torri di Babele (Nella confusione di Migdal, datato 2012, è il primo grande quadro del ciclo). “Nelle Torri – scrive Sissi Aslan in catalogo – il nostro artista maschera, ancora una volta, lo stordimento del conoscere e del superare nella dimensione iniziale dell’oggetto e della narrazione. Con ciò voglio dire che Magni segue un percorso di reiterazione ossessiva partendo, sempre, dalla rappresentazione naturale per concludere tale percorso seriale nella visionarietà. La grande tela Nella confusione di Migdal (2012) è solo l’inizio del cammino. E non solo di tale reiterazione ma, e soprattutto, della visceralità della visione via via sempre più dominante … Tutto è caos silente, ossimoro che serve per indicare esattamente il pensiero di Magni connesso al plurale della storia ma direi di tutte le storie. In effetti tutte le opere di quest’artista sono desolatamente silenti e mai percepibili come azione futura, semmai come passato agito meditazione su questo, forse come futuro possibile e desolante” (da Sissi Aslan, Sulla linea dell’orizzonte, acqua aria terra fuoco).