Agenzia spaziale: nuovi strumenti e ulteriori realizzazioni di progetti

04 Gennaio 2016

Fonte: Agenzia Spaziale Italiana

 

 

TEDxTrento: destinazione Marte con nuovi materiali bioispirati

4 gennaio 2016. Un botta e risposta tra il presidente dell’Asi, Roberto Battiston e Nicola Pugno scienziato delle costruzioni e dei materiali, sui temi dell’esplorazione spaziale e della biomimetica, per trovare soluzioni innovative osando con nuovi materiali bioispirati
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Una nuova missione per ALTEA

Ancora in piena salute il payload finanziato dall’ASI che monitora l’ambiente di radiazione a bordo della ISS. Lo strumento tornerà nello spazio nel 2017, con la missione di Paolo Nespoli
21 Dicembre 2015 Otto anni e mezzo nello spazio, mille giorni di misure effettive, più di trenta lavori pubblicati, una collaborazione internazionale che coinvolge tre continenti e vanta una leadership tutta italiana: sono questi i numeri da primato dello strumento ALTEA (Anomalous Long Term Effects on Astronauts).

Il payload, realizzato con il finanziamento dell’Agenzia Spaziale Italiana, è stato ideato e sviluppato da Thales Alenia Space Italia (all’epoca LABEN) con la leadership di un gruppo di ricerca dell’Università di Roma Tor Vergata.

Il 4 luglio 2006 lo strumento fu lanciato dal Kennedy Space Center, in Florida, a bordo dello Shuttle Discovery e ha fatto ritorno sulla Terra il 10 febbraio 2015 con una capsula Space X – Dragon. In basso a destra, un’immagine del recupero di Dragon dopo lo ‘splash down’ nell’Oceano Pacifico.

ALTEA è un sistema di rivelatori di particelle dedicato al monitoraggio dell’ambiente di radiazione nella Stazione Spaziale e allo studio degli effetti delle radiazioni sul cervello.

Dopo due viaggi spaziali, una lunga permanenza a bordo della ‘casa cosmica’ con numerosi montaggi e smontaggi ed il ‘tuffo’ nell’Oceano Pacifico al momento del rientro, ALTEA è ancora perfettamente nominale, come risulta dai test da banco effettuati da Thales Alenia, e quindi pronto a nuove permanenze in orbita.

Lo strumento sarà infatti impiegato dall’astronauta Paolo Nespoli nella missione che lo vedrà protagonista nel 2017.

Nespoli, che si è già avvalso del dispositivo per l’esperimento ‘ALTEA-shield’ supportato dall’ESA (foto in alto in sinistra), questa volta lo utilizzerà per la sperimentazione LIDAL (Light Ions Detector for ALTEA).

Il nuovo ‘incarico’ dell’apparecchiatura rappresenta un’ulteriore dimostrazione della qualità ed affidabilità scientifica e tecnologica dell’Italia. LIDAL consiste in un importante aggiornamento di ALTEA con cui caratteristiche e flessibilità saranno ulteriormente migliorate.

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