Elezioni amministrative. In questa baraonda, come votare? Cosa non facile

03 Giugno 2016

Comunicato Eulà

Quando votare non è un trastullo, a meno che ci siamo fatti pagare il voto o abbiamo strappato promesse mendaci al furfante di turno …

Elezioni amministrative 2016.

Cosa pensiamo su come e per chi votare

Domenica, forse come non mai, votare a queste elezioni amministrative in senso partitico ha valore quasi nullo. La degenerazione del sistema partitocratico infatti non ha avuto mai fine. Quanti lanternini a energia atomica dovremo tenere accesi per individuare il fortunato candidato a cui dare la nostra preferenza?

 

 

Conviene indirizzare il proprio voto verso candidati che presentano una certa credibilità personale o che si accingono per la prima volta nell’agone della politica. I sofismi che suffragano le motivazioni a pro di uno schieramento politico o di un altro hanno un valore marginale se non del tutto retorico, vista l’implosione sistemica e storica della partitocrazia e vista l’abissale inefficienza del governo dei comuni, delle provincie e delle regioni.
E’ doveroso tuttavia sottolineare quanto riteniamo cose valide da segnalare. Riteniamo necessario che i 5stelle accrescano la loro presenza e il loro successo elettorale, giacché il decrimento della loro presenza porterebbe a una pericolosa perdita di tensione civile nella lotta alla corruzione politica e al regime partitocratico. La loro funzione è e sarà ancora nel futuro essenziale a pro di un’uscita dalla patologia criminale e demenziale del sistema sicario della costituzione e dei diritti dei cittadini.
In base alle realtà locali, si spera che non sia impossibile individuare candidati sindaci e candidati ai consigli comunali e ai municipi delle aree metropolitane degni di credibilità all’interno delle liste di Forza Italia, dei popolari, dell’incrinato PD, delle liste civiche e di altre liste.
In riferimento alle liste presentate da forze politiche di estrazione nazional-sociale, non sappiamo quale valore possa avere dare il voto a quelle di Ignazio La Russa e di Giorgia Meloni, mandata allo sbaraglio.
Le liste di Fratelli leghisti non presentano alcuna prospettiva politica e, per quanto noi stessi abbiamo sottolineato che bisogna trascegliere fra persone valide e nuovi candidati, in tutta sincerità riteniamo che la nostra pregiudiziale (non aprioristica) abbia motivazioni valide ad abundantiam nel sottolineare l’esigenza di sbarrare il passo a qualsiasi intesa fra gruppi politici di questa estrazione e i leghisti che certo non hanno cambiato pelle. Essi continuano a rappresentare un pericolo oggettivo per ogni politica di trasparenza, di pulizia e di rispetto reale della nostra società. Le tare che li accompagnano sono davvero profonde e incurabili.
Pertanto, votare per votare, anziché indirizzare i voti verso i Fratelli leghisti, conviene indirizzarli verso liste che possono sembrare xenofobe ma che in realtà non lo sono. Sol che si esprimo con un linguaggio troppo mordace e, i loro attivisti, in modo talora superficiale e rozzo. Pertanto è meglio indirizzare il voto verso persone credibili e giovani alla prima esperienza presenti nelle liste de La Destra di Storace, del Fronte Nazionale, di Casa Pound.
Liste di forze marginali che in realtà non si contrappongono geometricamente a quelli della sinistra estrema e dei centri sociali quanto cercano di raccogliere voti e simpatie fra l’elettorato disperso della destra sociale e denunciano le gravi inadeguatezze della politica europea, sino ad oggi incapace di avviare al decollo la sua effettiva sovranità. Politica europea sospinta e sballottata in mezzo alla tempesta com’è dalla feroci diatribe interne, dai ricatti statunitensi, dagli sciovinismi neo-neocolonialistici anglofrancesi, da una convenzione che assegna uno smisurato ruolo alla finanza ultraliberista e speculativa e non alla politica dello sviluppo produttivo e delle politiche di promozione culturale e sociale.