13 Gennaio 2018
Fonte: Amazon.it
Nota di Domenico Cambareri
Uno stringato, interessante saggio di una giovanissima economista che pone in risalto i limiti oggettivi in cui la ragion politica – abdicato al suo primato – oggi è irrazionalmente e impoliticamente costretta a muoversi a causa della pervasiva e perversa azione del neoliberismo in ambito economico e politico-economico. La sudditanza dell’economia e della politica alla finanza rappresenta per la maggioranza degli uomini una resa non palese degli Stati e delle loro sovranità alla finanza intrinsecamente parassitaria e cronicamente speculativa e tossica.
I popoli contemporanei vivono entro questo scenario ultimo di plagio, di circonvenzione planetaria delle società le cui linee in termini chiari erano già state anticipate e delineate da autori divenuti dei classici del pensiero sociologico fra fine ‘800 e primo ‘900.
L’economia e la “cultura” fanaticamente liberiste (nell’inciucio e nello snaturamento concettuale di “liberale”) dapprima li avevano emarginati e negletti, grazie alla volgare e semplicistica presunzione pseudo liberale di parte delle élite borghesi dell’epoca. Presunzione ideologica il cui fondo laico era permeato tragicomicamente di gratuito e ottimistico “provvidenzialismo” protestante, vero e proprio dogma di ciò che definiamo “teologia ateo-calvinista dei mercati” contemporanea.
L’ideologia finanziaria neoliberista ha portato al parossismo estremo e dilatato a dismisura gli effetti distruttivi sul piano economico e sociale. Essa ha trasformato la leva del profitto per il profitto in un ubiquo uragano grazie alle nuove peculiarità della mondializzazione dei mercati e delle transazioni finanziarie, basate sulla velocità istantanea della operazioni consentite dall’informatica. Le ciurme della finanza tengono per la gola l’economia produttiva, gli Stati e le sorti di interi popoli. Questo andazzo grottesco che schernisce e piega a suo piacimento le millantate “democrazie” lo denunciamo da anni. Per quanto tempo ancora le menti più responsabili si faranno soggiogare da cotante dissennate, ipnotiche teoria e prassi? Per noi, ciò valga innanzitutto alla memoria dell’imperituro Ezra Pound, “metà genio, metà pazzo”. avversario implacabile delle inesauribili mimetizzazioni dell’usura e delle sue arti sopraffine. – (D. C.)
Neoliberismo e manipolazione di massa:
Storia di una bocconiana redenta
“Neoliberismo e manipolazione di massa” è rivolto a tutti coloro che vogliano affrontare un percorso di disvelamento delle menzogne che si celano dietro l’attuale modello socio-economico.
Rinnegando gli insegnamenti dell’Università “Bocconi”, dove si è formata come economista, l’autrice guida i lettori attraverso il proprio cammino di comprensione dell’inganno neoliberista.
Sentiamo spesso parlare di neoliberismo, ma in modo confuso e approssimativo, per lo più stigmatizzato come la causa di tutti i mali attuali.
Per capire appieno di cosa si tratti, è necessario scrollarsi di dosso le categorie tradizionali e adottare un approccio interdisciplinare. Tale teoria, infatti, non può essere compresa limitandosi a un’analisi economica, liquidata semplicisticamente come la supremazia totale del libero mercato e della concorrenza.
Esso rappresenta piuttosto una scienza immanente, una teoria del tutto, che permea ogni aspetto della società contemporanea con la potenza di una religione.
Attraverso la sua indiscussa egemonia, realizzata con un’abile e capillare propaganda, le élite sono riuscite a realizzare definitivamente il loro sempiterno progetto: dominare i popoli e le masse.
L’economia è stata snaturata dalla sua natura di scienza sociale rivolta all’uomo e dal suo legame diretto con l’economia reale, virando verso la finanza che, nata come supporto all’attività di produzione, è divenuta il fulcro del sistema neoliberista. Perché un modello sempre più lontano dalla realtà potesse prendere il sopravvento si è operato attraverso un costante e invisibile lavoro di manipolazione dell’opinione pubblica, fino alla sua totale interiorizzazione.
Il libro introduce la storia della psicologia delle folle, partendo dall’opera imprescindibile di Le Bon, studiata e amata dai grandi dittatori del Novecento, e di Bernays, nipote di Freud e inventore dell’ingegneria del consenso, fino allo sviluppo del capitalismo consumistico.
Poste le premesse sociologiche e storico-culturali, viene analizzato lo sviluppo del pensiero liberista prima e neoliberista poi, inteso come una degenerazione del primo, attraverso il pensiero di Von Hayek e Milton Friedman.
Il testo, che arriva ai giorni nostri, adotta un registro divulgativo e accessibile a tutti, con approfondimenti sia di carattere economico che filosofico, ma sempre estraneo a tecnicismi e sofismi accademici.
Dopo aver condotto il lettore attraverso un cammino conoscitivo e introspettivo, l’autrice propone le proprie soluzioni per operare un cambiamento reale, a livello individuale e collettivo.
Formato Kindle
Autore: Ilaria Bifarini
Prefazione di: Nino Galloni
Prezzo: € 9,90