Umanesimo odierno europeo itinerante. Sinestesie, rivista quadrimestrale

 

06 Giugno 2019

Fonti: Rino Caputo, Sinestesieonline

 

 

 

 

 

La rivista annuale «Sinestesie», ISSN 1721-3509, è nata nel 2001 (fondata e diretta da Carlo Santoli) con l’obiettivo di diffondere ed incoraggiare studi miranti ad individuare le interferenze, le contaminazioni, i nessi – a volte palesi, a volte latenti – tra le diverse forme della comunicazione letteraria, moderna e contemporanea, e le altre arti (musica, teatro, cinema, arti figurative), pubblicando numeri monografici o tematici.

La rivista è promossa e sostenuta dall’Associazione Culturale Internazionale Edizioni Sinestesie ed è classificata ANVUR: A per l’Area 10 (Scienze dell’antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche).

Nutriti il comitato scientifico italiano e quello europeo.

 

Chi siamo

L’Associazione Culturale Internazionale Edizioni Sinestesie promuove attività di produzione, scambio e cooperazione nel campo della cultura, delle arti e delle attività sociali, mediante relazioni con enti, associazioni, università e istituti di ricerca nazionali, europei ed extraeuropei.

Il progetto editoriale Edizioni Sinestesie, dedito in particolare alla pubblicazione di testi e autori di rilevante valore letterario e artistico, che non hanno facile accesso a più ampi canali editoriali e distributivi, si articola nella collana di volumi Biblioteca di Sinestesie, nella pubblicazione annuale Sinestesie – Rivista di studi sulle letterature e le arti europee e nel suo supplemento digitale Sinestesieonline.

L’Associazione Culturale Internazionale Edizioni Sinestesie figura nell’elenco degli editori aderenti all’accordo con l’ANVUR per la VQR.

Clicca sul link per scoprire l’ultima pubblicazione: 2018.XVI.Nel quadro del novecento. https://ita.calameo.com/read/0058643287bb70d59415d

Associazione Culturale Internazionale Edizioni Sinestesie

Il presente volume nasce da un progetto editoriale di Clara Borrelli, che intendeva pubblicare i lavori sui quali si è basato il seminario Prospettive d’autore: “tra letteratura e cinema”, da lei organizzato e svoltosi fra i mesi di aprile e maggio del 2018, all’Università degli Studi di Napoli “L’Orientale”, ateneo presso cui ha lavorato per oltre un quarantennio. In tale contesto si inseriscono i saggi sul rapporto con la letteratura dei film Romanzo criminale, con le sue “citazioni manzoniane”, Il giovane favoloso, dedicato a Leopardi, Il racconto dei racconti, di Garrone, e Cabiria, così come i testi dedicati alle reminiscenze tassiane nelle opere cinematografiche e teatrali, agli intrecci onomastico-letterari presenti nei film di Luchino Visconti e di altri registi “suoi fratelli”, o al ruolo di “spettatrice critica” di Matilde Serao e al tormentato rapporto di Pirandello con il cinema. L’opera si compone anche di due saggi sulla narrativa pirandelliana, uno sulle “immagini in azione” nelle Novelle per un anno e l’altro su Uno, nessuno e centomila, ma pure di contributi sulla traduzione in spagnolo di Caro Michele, di Natalia Ginzburg, e su quelle in francese della Serao, nonché sull’analisi variantistica di due lavori della scrittrice napoletana. Alla letteratura religiosa del Medioevo, con un saggio sull’Epistola ad fideles di Francesco d’Assisi, al Verismo e alla meridionalistica, con uno studio su una novella digiacomiana, altri temi cari a Clara Borrelli, si sono ispirati i testi che completano idealmente il volume. 

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Con un approccio poliottico, multiprospettico e interdisciplinare filosofico e teologico, in uno snodo storico-teoretico, i saggi del dott. Michele Bianco, offrono un panorama completo, in grado di coprire quasi l’intero arco della storia letteraria da Dante a Luzi, presentando una “visione globale del mondo della fede” (Weltanschauung religiosa) come relazione all’Altro/Oltre inteso come epifania del divino o teofania negli autori che accettano la rivelazione come duplice aspetto costitutivo della fede cristiana, la fides qua e la fides quae, e come orientamento all’epifania del Mistero, ierofania o epifania del sacro, che rende possibile l’avventura spirituale del poeta o scrittore in quanto uomo religioso aperto all’Oltre, prescindendo dalla formale adesione al credo ufficiale della chiesa.

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Il volume restituisce un nuovo sguardo sull’universo teorico craighiano a partire da un’interessante prospettiva costruita, quasi esclusivamente, sugli scritti pubblicati da Edward Gordon Craig. Basarsi sul materiale reso pubblico per volontà del suo autore consente di osservare l’imponente quanto contraddittoria impalcatura teorica craighiana da un’angolazione, che, lungi dal non considerare la vasta mole di manoscritti del teorico inglese, riporta l’attenzione su quella parte del pensiero craighiano accessibile al pubblico coevo e che produsse, alla sua comparsa, accesi e fervidi dibattiti nell’ambiente culturale internazionale. L’obiettivo di questo libro, dunque, accanto al metodico scavo documentario, è quello di estrapolare da tali testi quella che fu una vera e coerente poetica teatrale, e proporre un’interpretazione del teatro totale di Craig basata, quasi unicamente, sulle sue pubblicazioni le quali, spesso dialogando l’una con l’altra, hanno influenzato tutto il teatro del ’900.