Le amorevoli belve “partigiane” amiche (?!) di Mattarella governano le istituzioni di Genova? Onore perpetuo a Fabrizio Quattrocchi

caporedattore per Bufale.net

Benzina sul fuoco e Bufalate di bufale.net

In merito alla veridica ricostruzione di bufale.net rileviamo quanto segue:

• Questi individui e la loro organizzazione hanno avuto e conservato un controllo capillare della città di Genova e di quanto avviene nei palazzi pubblici: sapevano già tutto da tempo ma hanno formalizzato il passo alla vigilia della cerimonia per l’apposizione della targa in memoria di Fabrizio Quattrocchi.
• Pur avendo avuto per decenni e decenni il controllo politico assoluto della città attraverso i partiti di loro diretta espressione, mai avevano fatto intitolare il passetto al partigiano in questione: hanno adesso voluto imporre il diritto di uso capione e imporre la loro legge alla legge?
• Il partigiano in questione, come il significato della stessa parola da lui e dai suoi compagni  liberamente scelta attesta, esprime una condizione e un’attività di cosciente ” esercizio della lotta della fazione ” e non di patriottismo. I partigiani furono bande quasi sempre organizzate a livello partitico, non erano reparti regolari combattenti, operavano con il mordi e fuggi: la tecnica terroristica degli agguati e degli assassinii mirati. Per loro espressa, esplicita e fanatica rivendicazione quasi tutti (ad eccezione di una parte marginale dei “cattolici” e dei monarchici, liberali e repubblicani) agirono in modo diretto e persistente, lucidamente criminale per colpire e coinvolgere la renitente popolazione civile attraverso la spirale dei loro feroci assassinii e delle altrettanto feroci repressioni. La loro finalità esplicita, la massima loro aspirazione e finalità politica, fu quella di realizzare una rivoluzione comunista e di fare passare l’Italia nella sfera sovietica.
• Con questa tecnica degli agguati da loro compiuti e della rappresaglia sugli inermi (per lo viltà e sciente malvagità, mai consegnandosi al nemico per sottrarre gli innocenti alla morte), essi si sono macchiati delle più funeste pagine della guerra civile,a iniziare dalla strage di via Rasella e della susseguente strage delle fosse ardeatine.
• Nessun paragone dunque con un italiano che, sul punto di essere ucciso da terroristi, non implora pietà e non implora il governo italiano di salvarlo a ogni costo, anche al prezzo del ritiro delle sue truppe dall’Iraq: anzi, a suo onore, dichiara che la sua Nazione non scenderà a patti per salvargli vita. A suo FULGIDO ONORE e a non scalfibile disonore di quanti in Italia lo hanno vilipeso nei modi più diversi, perfino con ovattato bizantinismo, ma sempre infami.
• Per quanto sia difficile e a volte pure inappropriato porre dei paragoni, vogliamo paragonare il comportamento di Fabrizio Quattrocchi e quello di giuliana sgrena? A quello di adriano sofri e di bompressi, assassini del commissario Calabresi, delle bande di “intellettuali” che dietro le cattedre universitarie e dei licei, delle redazioni dei giornali, degli altri ruoli pubblici e di rappresentanza elettiva hanno per decenni appoggiato nascostamente e esaltato la fuga del terrorista cesare battisti? Fabrizio Quattrocchi: un semplice uomo che si è rivelato in memento mortis gigante di dignità e di onore: che ha fatto vibrare un popolo di sincera e profonda attestazione di rispetto e di commozione di fronte a foschi, torbidi e molte volte celati individui? – D. C.