ONU/MARE/ZEE. Tentazioni d’Algeri. Virus du gouvernment d’Algérie. Quelle folie chinoise sur la Mer d’Espagne et d’Italie

13 Febbraio 2020

Fonti: Next online, Algérie Part online, Rivista Marittima, MISE, sardiniapost.it, ilgiornale.it, analisidifesa.it, intopic.it, altri organi di stampa

Domenico Cambareri

Anche l’Algeria si prende un pezzo di “Mare Nostrum ..www.analisidifesa.it › 2020/02 › anche-lalgeria-si-prende-un-pezzo-di… Copia cache Anche l’Algeria si prende un pezzo di “Mare Nostrum” … piattaforma ed alla Zona di protezione ecologica (Zpe) italiana a ovest della Sardegna, …

 

 

 

 

Commissione Europea: Mar Mediterraneo

Virus du gouvernement de l’Algérie.

Quelle folie chinoise me kidnappe et me soulève dans les vagues. Sur la mer  d’Espagne et d’Italie ? Seulement moi, seulement moi !

A Levante, tout aussi bien bien pour Erdogan !

Coup bas, coup de théâtre, coup de tête,

balayages … sur le coup mirage chinois ?

TENTAZIONI D’ALGERI

E’ MEGLIO LA MEGALOMANIA RISPETTO ALLA MELANCHOLIA ?

E RISPETTO A UN EQUILIBRIO DI UMORI, PASSIONI E

RIFIUTO DI AVIDE TENTAZIONI?

 

Chi non può o non desidera seguire l’avvio alla puntualizzazione, può andare direttamente al ‘dunque’.

*La presente analisi prescinde dalle polemiche politiche in atto in Italia fra esponenti di partiti e di organi di stampa.

 

Nel nostro articolo << Politica. Italia – Egitto. Quanto di molto importante vi è dietro la possibile vendita di due navi. Industria, lavoro, geopolitica >> dell’11 febbraio u.s., abbiamo fatto dei riferimenti ad alcune attuali vicende mediterranee di estrema importanza e gravità. Fra di esse, quella relative all’esplicita dichiarazione di definizione della propria Zona Economica Esclusiva da parte del governo algerino.

Per i contenuti di questa sua definizione della Zona Economica Esclusiva, ci spiace immensamente che il governo algerino sia ricorso a una così maldestra, rozza, sciocca e autolesionistica linea di condotta. Quando ne abbiamo appreso i contenuti, siamo rimasti non solo increduli quanto privi di parole.

Questo sia perché era cosa da non aspettarsi da parte nostra, visto la considerazione di alto rispetto in cui teniamo la Repubblica d’Algeria, il suo popolo, i suoi governanti, sia per il ruolo che riteniamo che essa possa e debba svolgere nel contesto pan-mediterraneo presente e futuro. Contesto pan-mediterraneo che correttamente già da diversi anni lo indichiamo panorama eufrasico. Laddove con Eufrasia intendiamo altresì riferirci a ulteriori e più determinati aspetti di auspicata evoluzione federativa da parte delle Nazioni di questa grande ecumene oggi frammentata in tanti Paesi divisi fra di essi da divergenze, contrasti e guerre. L’esistenza dell’Unione Europea, oggi preda di gravi crisi intestine soprattutto per malintesi democraticismi interni e egemonie a due, è purtroppo diventata solo il volo di un uccello che anticipa un’incerta primavera.

Condotta del governo algerino che non ci aspettavamo neppure lontanamente sia anche perché non ritenevamo che esso potesse agire con così spettacolare inesistente attenzione verso i ‘partner’ coinvolti nella vicenda e i loro diritti, e con così totale assenza di obiettiva valutazione, di previdenza e di lungimiranza politica.

Siamo in grado di potere attingere a documentazioni recentissime di fonte algerina (Algérie Part) che possono accompagnarci nella narrazione dello svolgimento politico di questa vicenda all’interno dei poteri costituzionali algerini, ma non alle fonti surrettizie con pretesa d’indicazioni normative dell’ONU a cui essi avrebbero potuto fare riferimento. Non sappiamo neppure se questa posta oltre ogni massima soglia del gioco d’azzardo diplomatico e politico, posta del fingersi folle, sia stata voluta al fine di ottenere, strappare al tavolo dei futuri negoziati qualche miglio quadrato in più di mare a ciascuno degli altri due Stati coinvolti. Non sappiamo neppure se questa congettura, questa ipotesi tale possa essere considerata, vista la gigantesca ‘taglia’ della pretesa a dir poco megalomane.

 

Tentativi di annessione unilaterale: solo io, ci sono solo io!

Algérie Part
…..Et dans cette zone, l’Algérie jouit de la possibilité d’exploration et d’exploitation, de conservation et de gestion des ressources naturelles, biologiques ou non biologiques, des eaux surjacentes aux fonds marins, des fonds marins et de leur sous-sol, ainsi qu’en ce qui concerne d’autres activités tendant à l’exploration et à l’exploitation de la zone à des fins économiques, telles que la production d’énergie à partir de l’eau, des courants et des vents.
L’Autorité internationale des fonds marins a par ailleurs autorisé les Etats côtiers de revendiquer un plateau continental étendu, lorsque la marge continentale s’étend au-delà de 200 milles des lignes de base, au-delà de la limite externe de la ZEE traditionnelle et donne à l’État côtier le droit souverain sur le plateau continental aux fins de son exploration et de l’exploitation de ses ressources naturelles jusqu’à 350 milles marins des lignes de base.
En contrepartie, l’État côtier doit contribuer à un système de partage des revenus tirés de l’exploitation des ressources minérales au-delà de la limite des 200 milles, gérés par l’Autorité internationale des fonds marins.
Notons au passage, que la zone revendiquée par l’Algérie se chevauche également avec celle de l’Espagne, sans que cela n’ait donné une quelconque contrariété avec le peuple ibère.
Le plus important à noter est que toutes ces décisions ont été prises dans le respect total des lois et règles internationales et surtout en considération de la Convention des Nations Unies sur le droit de la mer. Et pour cela l’Algérie dispose d’un atout de premier ordre !
(Traduzione automatica Google :E in questa zona, l’Algeria gode della possibilità di esplorazione e sfruttamento, conservazione e gestione delle risorse naturali, biologiche o non biologiche, acque sovrastanti il ​​fondo del mare, il fondo del mare e il loro sottosuolo , nonché altre attività volte all’esplorazione e allo sfruttamento dell’area a fini economici, come la produzione di energia da acqua, correnti e venti.
L’Autorità internazionale dei fondali marini ha inoltre autorizzato gli Stati costieri a rivendicare una piattaforma continentale estesa, quando il margine continentale si estende oltre 200 miglia dalle linee di base, oltre il limite esterno della ZEE tradizionale e conferisce allo Stato costiero diritti sovrani sulla piattaforma continentale allo scopo di esplorare e sfruttare le sue risorse naturali fino a 350 miglia nautiche dalle linee di base.
In cambio, lo stato costiero deve contribuire a un sistema di ripartizione delle entrate derivanti dallo sfruttamento delle risorse minerarie oltre il limite di 200 miglia, gestito dall’Autorità internazionale dei fondali marini.
Si noti che l’area rivendicata dall’Algeria si sovrappone anche a quella della Spagna, senza che ciò abbia dato fastidio al popolo iberico.
La cosa più importante da notare è che tutte queste decisioni sono state prese nel pieno rispetto delle leggi e delle norme internazionali e soprattutto in considerazione della Convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare. Per questo l’Algeria ha un vantaggio di prim’ordine!)

 

Decreto del Presidente della Repubblica d’Algeria
da: Algérie Part

La testata algerina a cui stiamo facendo riferimento, con ineguagliabile candore afferma che è stata applicata la distanza delle 200 miglia, di cui alla Convenzione delle Nazioni Unite sul Diritto del Mare del 10 Dicembre 1982 (UNCLOS), con firma a Montego Bay (Giamaica). Nazioni firmatarie: 167. Nazioni che hanno ratificato la Convenzione: 157. 

Viene da dire che quando si fa lo scemo a un tale livello, lo si fa perché si vuole imporre il marcio. Infatti, dal suo lato l’Italia e da quello suo la Spagna  o qualsiasi altro ipotetico Stato confinante avrebbero potuto e potrebbero “rivendicare” la distanza delle 200 miglia di profondità delle rispettive ZEE o EEZ in direzione sud, quindi arrivare a ridosso della costa algerina.

Il diritto alle 200 miglia non è esclusivo di un solo soggetto.

Stupidità senza limiti sottacere che si applica la linea mediana nel caso di presenza di Paesi rivieraschi dirimpettai.

Chiaro e lapalissiano. E nessun motivo di rivendicare balle e di contendere sul nulla perfino contro chi ti ha rispettato fino all’inverosimile. Nessun motivo per alzare polveroni e innestare crisi. Per di più, sottolineiamo, che il vigente accordo italo-ispanico, forse mai impugnato dai governi algerini, è stato rispettoso di questo punto essenziale, della linea mediana, e che nessuno di loro due ha agito con così unilaterale e arbitraria avventatezza, a salvaguardia dei diritti algerini. E quindi sono rimasti in attesa di sedere al tavolo negoziale pure con il governo algerino. In particolare l’Italia. Carta straccia da Algeri. A che pro e per quali possibili scandalose figuracce?

 

Mediterraneo centro-occidentale, Ammiraglio Fabio Caffio, Rivista Marittima, 

Con una certa dose di libertà letteraria, non consona all’appropriatezza dei metodi e delle prassi diplomatiche e di chi opera nel contesto delle relazioni internazionali, qui stiamo ricorrendo all’utilizzazione di termini e espressioni in cui ironia e comicità anche sferzanti vengono utilizzate al fine di stemperare l’altrimenti infuocata temperie espressiva imposta sul piano della reattività logica, non emotiva, e del pane per i tuoi denti da questo ridicolo (o dissennato?) atto arbitrario.

Pensiamo anzi che gli stessi cittadini algerini che non si son fatti e non si faranno soggiogare dalle lucciole di un reboante ‘appello’ ultranazionalista, al vedere la carta geografica che accompagna e esplicita figurativamente i contenuti della DICHIARAZIONE, del DECRETO PRESIDENZIALE, non potranno che esclamare:

<<Ma questi son matti da legare? Si son bevuti il cervello?>>

La libertà letteraria che vogliamo utilizzare in uno con la formulazione di ipotesi sulla possibile origine di questo ‘colpo di testa’ collettivo dell’élite politica di Algeri è la seguente. Per caso, paventare che il colpo di mano del colpo di testa abbia un’origine in un virus cinese è frutto di mera fantasia, di invenzione? E così pure considerare la possibilità che siano state le assidue frequentazioni cinesi ad avere convinto i governati algerini a poter applicare la teoria della ‘lucida pazzia della geopolitica cinese’ anche nel Mediterraneo?

Ovvero: ci riferiamo apertis verbis alla ‘rivendicazione’ cinese che afferma che tutti i mari e tutti gli arcipelaghi prima dell’Oceano Pacifico sono proiezione della piattaforma continentale e perciò cinesi e non coreani, di Taiwan, giapponesi, vietnamiti, filippini, indonesiani etc.? Una tal teoria è quella che il governo algerino ha applicato con brutale coerenza nel Mediterraneo centro-occidentale?

Congettura per congettura – e non solo congettura, a questo punto di jattura -, in via ulteriore a ciò avrà contribuito la profonda e duratura introiezione del vecchio virus sovietico dell’egemonismo, rielaborata e esplosa in questi radicali termini e comportamenti di antagonismo contro i Paesi confinanti, contro ogni formulazione moderate delle pretese e contro i contenuti del trattato mondiale sottoscritto?

Per facilità di indicazione del repertorio bibliografico, ai fini della verifica documentale, precisiamo che abbiamo attinto soprattutto: – all’edizione ufficiale del Trattato di Montego Bay dell’ONU, stampata dal Senato della Repubblica; – alle varie edizioni di Fabio Caffio (Rivista Marittima, Ministero della Difesa): Glossario di Diritto del Mare (1.a ed. giugno 1993, pp.78), Glossario di Diritto del Mare (2.a ed. maggio 2001, pp. 223), Glossario di Diritto del Mare (3.a ed., maggio 2007, pp.316), Glossario di Diritto del Mare. Diritto e Geopolitica degli Spazi Marittimi (4.a ed., dicembre 2006, pp.251), opera indicata nelle pagine de L’Europa della Libertà, e inoltre: Natalino Ronzitti, Diritto Internazionale per Ufficiali della Marina Militare (liglio 1996, pp.211), tutte ricche di riferimenti bibliografici specifici.

Veniamo al dunque,

anche con il soccorso di più cartine geografiche. Nel Mediterraneo centro-occidentale, fra sud e ovest l’Italia confina con la Tunisia, con l’Algeria, con la Spagna. Sia con la Tunisia che con la Spagna sono in vigore accordi bilaterali.

In particolare, alla Tunisia è stato concesso qualcosa in più lungo il tratto confinario fra le piccole isole italiane e la costa tunisina, compresa la fascia esterna nord-orientale dell’importante zona di ripopolamento ittico sotto ‘sovranità tunisina’, nota come il Mammellone.

Fra Spagna e Italia, vige una divisione dell’alto mare rientrante nella definizione della Zona Economica Esclusiva (oltre la fascia del mare territoriale e le fasce della zona costiera e archeologica territoriali) tracciata sulla linea mediana fra le isole Baleari e la Sardegna. Essa è contenuta nell’Accordo del lontano19 febbraio 1974, entrato in vigore il 16 novembre 1978. << La delimitazione non è accettata dalla Francia che considera come facenti parte della propria piattaforma continentale una porzione delle aree spartite tra Italia Spagna. >> ( F. Caffio, allegato a  R.M.cit. pag. 49, giugno 1993):

Lungo in tratto meridionale, la produzione cartografica ufficiale italiana indica la linea mediana fra Italia e Algeria quale espressione della posizione italiana, coerente con le disposizioni del Trattato di Montego Bay, e perciò linea divisoria a base di un futuro equo accordo fra Roma e Algeri.

Non siamo in grado di documentare se, sin dall’accordo sottoscritto e ratificato da Spagna e Italia e negli anni successivi, l’Algeria abbia opposto quante volte la sua contrarietà all’accordo italo-ispanico perché fondamentalmente lesivo di suoi diritti, e in quali modalità e presso quali fori internazionali, e con quali circostanziate motivazioni.

Siamo invece davanti a una rivendicazione unilaterale che oggettivamente viola il Trattato Internazionale (Convenzione) sugli Oceani e sui Mari e e il pur minimo rispetto delle Nazioni frontaliere e amiche.

Mediterraneo centro-occidentale, Claudio Borghi, Next online

Mediterranean Sea Scienze Direct.com
Mourab Teyet,  Mediterranean Sea Shipping …

L’Italia e il suo Mare, Amm. Fabio Caffio, Rivista Marittima
Configurazione della piattaforma continentale italiana

 

Il maldestro e megalomane tentativo del governo algerino ha trovato dunque ispirazione nelle follie cinesi? E’ altresì esso che, interagendo con il virus dell’Estremo Oriente, ha contagiato la follia d’Erdogan? Ci troviamo adesso agli estremi opposti del continente asiatico: in Estremo Oriente, la Cina comunista dedita all’imperialismo capitalista più sfrenato, e all’Estremo Occidente la Turchia del forsennato Erdogan con le stesse fole di suprematismo talassocratico?

Cos’ha intrecciato, cosa sta intrecciando il governo d’Algeri con Erdogan caftàn? Solo accordi anti Egitto sulla Libia? Ha accresciuto la nefasta contaminazione della dottrina cinese dell’egemonismo sui mari sullo pseudo pascià?  Trame per una più estesa instabilità? Su Erdogan e la sua ‘conquista’ del Mediterraneo orientale, grazie alla carta straccia dell’accordo con il governo tripolino e su altro, avremo da scrivere.

Tenti di scrollarsi definitivamente di dosso, semmai, il governo algerino, la balla dell’imbalsamata ideologia del panarabismo. Gli algerini non sono arabi. Come non lo sono gli egiziani. Come non lo sono i sionisti euroasiatici e pseudo ebrei. A prescindere dalla fede religiosa, gli algerini definiscano la loro identità, che sul piano etnico è un be mosaico, non meno bello di quello italiano. E spenda, il governo algerino, le sue migliori energie per porre rimedio a questa sciocca défaillance mettendoci una pietra sopra e avviando una stagione di rafforzamento globale dei rapporti amicali con le Nazioni con cui è sicuro che il virus di pericolosi miraggi non venga a infettare pure il suo popolo.