Leonardo D&S: il contributo in atto contro la diffusione del Covid-19

 

17 Aprile 2020

Fonte: Leonardo (ex Finmeccanica)

 

 

Infrarosso: una soluzione per garantire la sicurezza dei lavoratori

Sperimentazione thermoscanner dall’eccellenza del sito di Leonardo a Campi Bisenzio
Lavorare nella massima sicurezza. E’ l’obiettivo, in questo momento storico condizionato dall’emergenza Coronavirus, di ogni azienda. E vale, ovviamente, per Leonardo, che partendo dalle sue eccellenze sta mettendo in campo, in primis per la sicurezza dei propri siti e dei lavoratori che vi operano, sperimentazioni volte proprio ad assicurare i massimi livelli di sicurezza possibili.
Succede, ad esempio, nell’ex stabilimento delle Officine Galileo, a Campi Bisenzio (Firenze), che rappresenta uno dei punti di riferimento di Leonardo per l’elettro-ottica in ambito Difesa e Spazio, dove è partita la sperimentazione di un nuovo sistema di thermoscanner. Nuovo in quanto a potenzialità ed efficacia, ma innestato nella consolidata capacità operativa del sensore infrarosso Erica Plus HD: pensato per “vedere di notte”, e presente su molteplici piattaforme Leonardo tra cui il gimbal avionico LEOSS, questo sistema di sorveglianza notturna permette, grazie alle native capacità radiometriche, delle rilevazioni termografiche con una precisione che arriva fino al decimo di grado.
Proprio partendo da queste caratteristiche uniche, a Campi Bisenzio Erica Plus HD ora è chiamato a svolgere anche un’azione di rilevamento, nella gestione degli ingressi al sito, delle temperature corporee di dipendenti ed ospiti. Con notevoli vantaggi, innanzitutto riducendo le code ed il contatto con personale medico chiamato al rilevamento della temperatura.
La sperimentazione è pensata per offrire, anche agli altri siti Leonardo, uno strumento essenziale per il contenimento del contagio. Ma le caratteristiche descritte di questo sensore infrarosso lo rendono interessante anche per altri contesti, come per il monitoraggio dei flussi di persone all’interno o all’esterno di infrastrutture o luoghi di possibile aggregazione.
Il sensore, infatti, nella sua veste di thermoscanner, ha una capacità di rilevamento delle temperature corporee a distanze maggiori di 2 km, aprendo la porta a possibili applicazioni con l’utilizzo di droni e gestito completamente da remoto. Un contributo che viene quindi offerto anche alle esigenze di enti e istituzioni nella tutela della sicurezza delle persone.
Le stesse capacità del sensore Erica Plus HD si trovano infine nei dispositivi portatili LINX e NOX che portano la tecnologia thermoscanner anche nelle mani delle forze di sicurezza.
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Covid-19: report di Leonardo sulle minacce cibernetiche

Dopo le dodici regole per la sicurezza informatica delle aziende e le cinque best practice che il singolo utente deve seguire per tenere un comportamento responsabile nel telelavoro, Leonardo vuole contribuire ad un incremento della sicurezza di aziende e organizzazioni mettendo a disposizione il report ‘’Analisi delle minacce cibernetiche a tema Covid-19‘’.
Il report presenta l’analisi, effettuata dal Security Operation Center (SOC) di Leonardo, relativa all’evoluzione delle minacce cibernetiche legate all’emergenza sanitaria derivante dalla diffusione del Covid-19.
Il SOC, grazie alle sue attività di Real Time Monitoring, Threat Intelligence ed Incident Response, ha infatti, rilevato numerose campagne malevole contenenti riferimenti al Covid-19 in varie declinazioni, attribuibili sia a singoli hacker sia a più evoluti gruppi organizzati, perpetrate con diverse tattiche e diverse tipologie di malware.
Nel report sono presentati la relazione esistente tra l’espandersi dell’infezione e la crescita degli attacchi informatici, un approfondimento sulle campagne malevoli in atto e sui principali attori coinvolti nonché le previsioni di Leonardo sull’evoluzione di tale scenario: l’obiettivo del report è aiutare aziende, istituzioni e organizzazioni, comprese quelle sanitarie, ad acquisire una maggiore consapevolezza della situazione per migliorare la loro sicurezza.
Il report è disponibile all’indirizzo: https://cybersecurity.leonardocompany.com/access
Per maggiori informazioni:cyberandsecurity@leonardocompany.com
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Covid-19, da Leonardo valvole in 3D printing per trasformare maschere subacquee in respiratori

In pochi giorni Leonardo ha risposto con efficacia all’appello della società Isinnova proponendo l’utilizzo della tecnologia additive manufacturing per la realizzazione delle valvole
Innovare non significa solo ideare soluzioni vincenti per il futuro ma anche essere pronti a fornire risposte e soluzioni tecnologiche in caso di emergenza. Con rapidità ed efficacia. Così è accaduto in Leonardo, pronta ad intervenire nel grande fabbisogno di respiratori, presso gli ospedali italiani, generato dall’emergenza Coronavirus.
E’ successo tutto in pochissimi giorni, da quando la società Isinnova di Brescia ha annunciato di aver sviluppato un progetto che prevede la realizzazione, da parte di altre aziende, di valvole in materiale plastico (le cosiddette valvole Charlotte e Dave) che consentono di modificare un particolare modello di maschere subacquee per trasformarle in respiratori destinati alle terapie sub-intensive. Isinnova, nell’occasione, ha lanciato un appello pubblico per ricevere supporto nella realizzazione di queste valvole per far fronte alle numerose necessità espresse dalla Protezione Civile e da altri enti nazionali e internazionali coinvolti nella gestione di questa emergenza.
Leonardo ha prontamente contattato Isinnova e si è proposta per supportare questa iniziativa che richiede l’utilizzo della tecnologia del cosiddetto additive manufacturing, comunemente noto come 3D printing, per la realizzazione delle valvole. Una tecnologia che Leonardo ha sviluppato, anche attraverso il lavoro svolto all’interno dell’Aerotech Campus di Pomigliano d’Arco (il primo dei Leonardo Labs recentemente inaugurato), e che trova in questi giorni piena applicazione presso il sito di Grottaglie, in Puglia, specializzato in tecnologie avanzate per la produzione di parti di aereo in fibra di carbonio.
Ma non solo: sullo stesso fronte si è messa subito al lavoro anche la divisione Elettronica di Leonardo, che presso i propri stabilimenti di La Spezia e Livorno, ha analogamente raccolto l’iniziativa intrapresa dalla società Isinnova di Brescia. Quest’ultima, infatti, ha reso disponibile, anche in questo caso, i disegni costruttivi della valvola e di un secondo raccordo accessorio, consentendo al reparto Ingegneria di realizzare un primo Kit con la stampa 3D e di testarlo con successo su una maschera da snorkelling.
Tornando al sito di Grottaglie, in pochi giorni è stata lanciata la produzione dei primi lotti di valvole (sono già stati realizzati oltre 200 kit di valvole) per supportare le necessità insieme ad una valutazione più estesa delle potenziali applicazioni delle proprie tecnologie a supporto della Protezione Civile e delle Regioni nella crisi provocata da Covid-19. Tra queste rientra la possibilità di una produzione massiva di dispositivi medicali come, per esempio, le maschere Face Shield, i cui primi prototipi in stampa 3D già sono stati realizzati presso l’area di Ricerca e Sviluppo del sito di Grottaglie.
Da segnalare inoltre che Leonardo è in contatto anche con altre aziende che producono respiratori polmonari per terapia intensiva, per la realizzazione, sempre in additive manufacturing, di componenti dei respiratori polmonari e per altre analoghe esigenze.
 
Come si realizza la valvola Charolette in 3D Printing
Il processo inizia con la realizzazione a CAD in modello 3D della valvola che diventa un file di scambio con cui ‘istruire’ la stampante. Successivamente una testina a controllo numerico deposita un filamento termoplastico secondo la geometria prestabilita nel file di scambio. Questo processo viene realizzato in temperatura e il successivo raffreddamento consegna il componente stampato 3D alla finitura finale. Per le valvole Charlotte e Dave sono stati utilizzati diversi materiali: è stato privilegiato il PLA (Acido Polilattico) che è tra i più economici e comunque sufficientemente idoneo per caratteristiche strutturali. Inoltre il PLA è biocompostabile.
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