TAGLI DI NAVI E DI STIPENDI DI PROF: BASTA DIRE SEMPRE COSI’.TREMONTI E LA RUSSA: LA BORSA PRONTA PER IL BAR DEI BAMBOCCIONI

13 Luglio 2010

Fonti: Google, Avvisatore.it,  Politicamente corretto.com

Domenico Cambareri

 

IL GOVERNO NAVIGA A VISTA E TREMONTI SPINGE VERSO GLI SCOGLI – TREMONTI CI HA PIU’ CHE STUFATO CON I SUOI TRUCCHI E I SUOI MASSACRI DI BILANCIO

SE SI TAGLIANO LE FREMM, LA RICERCA E GLI STIPENDI DEI PROF DEI LICEI, BERLUSCONI FACCIA SUBITO IL RIMPASTO DI GOVERNO –  TREMONTI E LA RUSSA  VADANO A VIVERE AL BAR DEI BAMBOCCIONI CON BONELLI, BASSANINI E BOSSI

 

A poche ora da quanto da noi pubblicato su Cantieri navali, sicurezza ambientale, Marina Militare, impegni e sicurezza internazionali, di cui invitiamo i lettori a segure attentamente le nostre dichiarazioni e a distanza di una decada da quanto scritto su Investimenti: lavoro, cantieri e difesa aspettano la fine del letargo della politica,  con osservazioni non meno importanti su notizie non meno importanti, siamo costretti a ritornare su un problema fatto esplodere da Tremonti e da La Russa nei modi più impensabili e inaccettabili. La politica largheggia di giorno in giorno in impennate insane e di triviale demagogia.

2 luglio 2010
Riproduciamo L’interpellanza dell’on. Roberta Pinotti (PD) e quanto scrive sul suo foglio il sempreverde (quando mai maturerà?) Bonelli

 

Il Capo di Stato Maggiore della Marina richiede minimo 10 fregate per dare corso agli impegni assunti

 

Dell’ On Roberta Pinotti (Pd)

 

Al Ministro della difesa – Premesso che:
nell’audizione presso la 4a Commissione permanente (Difesa) del Senato, tenuta il 16 giugno 2010, dell’ammiraglio di squadra Bruno Branciforte, Capo di Stato Maggiore della Marina, avente per oggetto: “linee programmatiche dei nuovi vertici delle Forze armate” tra le altre considerazioni si legge il seguente passaggio: “questo insieme di impegni, militari e civili, condotti in ambiti nazionali e internazionali”, sotto l’egida di diverse alleanze ed organizzazioni, “determina una struttura dello strumento marittimo che deve avere una consistenza minima, quantitativamente e qualitativamente bilanciata. Proprio perché intrinsecamente legata alla necessità di difesa e sicurezza del Paese e dei suoi interessi vitali, questa consistenza dello strumento marittimo prescinde dal livello di ambizioni del Paese e quindi dalla volontà di coinvolgersi in operazioni internazionali fuori area. Questo vuole essere oggi il mio messaggio e questo intendo sostenere con i numeri per dimostrare che la Marina di domani non può essere diversa per struttura e capacità dalla Marina di oggi. Per definire le dimensioni dello strumento navale è necessario tener conto di alcuni fattori: affinché la vita di una nave possa raggiungere i trent’anni è necessario per ogni unità non superare una media di 2000 ore di moto all’anno, il che comporta una media di circa 100 giorni di mare all’anno per ogni nave, permettendo di avvicinarsi credibilmente al soddisfacimento dello standard minimo di attività chiesto dalla NATO a garanzia della prontezza operativa delle navi. In base a questo algoritmo, per garantire una presenza continuativa di ciascuna delle 4 unità di prima linea, tipicamente fregate, impegnate in missione nazionale, NATO, Unione Europea e Nazioni Unite occorrerebbero almeno 4 unità della stessa classe, per un totale di 16. In tale disegno si inquadra l’esigenza di realizzare almeno 10 fregate FREMM che consentano di sostituire le 12 attualmente in servizio nelle classi Maestrale e Soldati e al tempo stesso coprire la lacuna lasciata dalla radiazione, negli ultimi dieci anni, di 6 fregate, delle classi Lupo e Alpino, senza alcuna sostituzione”;
il Ministro della difesa Ignazio La Russa in un’intervista rilasciata a “Il Giornale” il 12 giugno 2010 ha dichiarato di poter rinunciare a 4 fregate, ciò significa che non saranno finanziate le 4 successive alle 6 già programmate. Tale affermazione è stata ribadita in un’intervista rilasciata a “La7” il 6 luglio nella quale il Ministro si è dichiarato disponibile a pagare le penali dovute quando ci si sottrae ad un programma internazionale,
si chiede di sapere come può essere compatibile la decisione del Ministro in indirizzo di ridurre a 6 fregate la dotazione della Marina Militare Italiana con l’affermazione del Capo di Stato Maggiore della Marina che indica in 10 il numero minimo indispensabile per svolgere i compiti di istituto assegnati.

 

2 luglio 2010

 

• Fonte: Politicamentecorretto.com

MANOVRA: BONELLI (VERDI), GERMANIA TAGLIANO SPESA MILITARE PER 9,3 MLD. E IN ITALIA?

Verdi Italiani on 12 Luglio, 2010 01:52:00 | 41 numero letture

 

 BERLUSCONI E TREMONTI TAGLIANO STIPENDI E AUMENTANO IMPOSTE. SPESE MILITARI IMMUNI DA TAGLI

NEL NOSTRO PAESE PROGRAMMI MILITARI PER 42 MLD DI EURO NEI PROSSIMI ANNI
“In Germania, per affrontare la crisi economica è stata preparata una lista di tagli alle spese militari per 9,3 miliardi di euro mentre in Italia ci sono programmi per l’acquisto di nuovi armamenti da 42 miliardi che sono immuni sia dalla crisi che dai tagli della manovra da ‘macelleria sociale’ di Berlusconi e Tremonti”. Lo dichiara il Presidente nazionale dei Verdi Angelo Bonelli che aggiunge: “Sono settimane che noi Verdi chiediamo, inascoltati, a Governo e Parlamento di ridurre la spesa militare del nostro Paese che ormai non ha più freno e sono migliaia gli italiani che su internet e nel corso delle nostre iniziative hanno firmato la petizione ‘Svuotare gli arsenali per riempire i granai'”.
“Eppure di ridurre la spesa militare non se ne parla – continua il leader del ‘Sole che ride’ -. Sono troppo forti sono le pressioni delle lobbies degli armamenti. L’Italia non ha minimamente toccato i programmi per l’acquisto di 131 caccia F-35 (15 miliardi); l’ultima trance di caccia Eurofighter (5 miliardi); i 100 nuovi elicotteri NH-90 (4 miliardi); le nuove dieci fregate della marina FREMM (5 miliardi); 2 sommergili (circa 1 miliardo); i sistemi digitali per le unità da sbarco (12 miliardi), per un totale, appunto di 42 miliardi”.
“Insomma mentre la Merkel decide di tagliare caccia bombardieri, elicotteri e armamenti in genere il governo Berlusconi mette le mani nelle tasche degli italiani con una manovra in cui verranno aumentate imposte, ridotti servizi e tagliati stipendi – conclude Bonelli -. Un vero e proprio disastro sociale che scaricherà la crisi sulle fasce più deboli della società: una vera e propria ingiustizia”.