La Festa del Primo Maggio e i tanti pericoli del presente e del futuro incerti

Primo Maggio, Festa del Lavoro

In tempo di crisi, è bene ricordare e celebrare il significato della Festa del Lavoro con maggiore intensità e partecipazione. La precarietà del lavoro delle giovani generazioni, sempre più accentuata, si trova affiancata ormai da parecchi mesi da moltitudini di lavoratori più o meno anziani messi in cassa integrazione o perfino licenziati, che di giorno in giorno diventano purtroppo più numerosi.
La ripresa è non ancora dietro l’angolo, e forse rimarrà un miraggio, non sappiamo se per sempre, rincorrere l’ideale dell’accrescimento incessante del pil. Siamo forse davvero davanti ad una svolta epocale?
Certo è che bisogna saper valutar attentamente quali saranno le prospettive future della ripresa e della crescita … anche in base alle recenti concezioni della” guida verso la decrescita”,  come ha ricordato a tanti Giano Accame. Esse andranno attentamente studiate in tutte le loro implicazioni senza preclusioni di natura ideologica, senza pregiudiziali tipo quella del dogma del liberismo e delle libera circolazione … virtuale dei beni mobili.
Non di meno, bisogna valutare il superamento dei limiti negativi del neo-neocolonialismo e degli approcci della politica del nostro e degli  altri Paesi in merito alle risorse e alle certezze dei rifornimenti energetici . Da tutto ciò dipendono tutto il nostro mondo e le possibilità stesse di apportare ad esso profondi cambiamenti. Altrimenti rischieremo,  rischiamo di avere il collasso economico e sociale, collasso che porterebbe davvero ad una moltitudine incalcolabile i senza lavoro . E’ bene pensare il primo maggio anche a queste cose, e non lasciarle aleggiare lontano.
In merito ai problemi dell’oggi e del passato, condividiamo in pieno le preoccupazioni che il Capo dello Stato ha espresso e che è tornato ad esprimere oggi, festa del Primo Maggio, circa l’irrisolta sequela di tragedie legate alle morti bianche. L’Italia vanta una legislazione sul lavoro molto avanzata, ma essa viene spesso evasa, non attuata, aggirata. Non vogliamo imputare soltanto alle parti datoriali le responsabilità degli incidenti mortali sul luogo di lavoro, ma non possiamo neppure tacere il fatto che queste responsabilità esistono, e sicuramente non hanno riguardato e non riguardano una percentuale marginale. Vogliamo denunciare anche le molteplici forme di inefficienze dei controlli.
Il Primo Maggio di quest’anno lo si vive più con note di trepidazione e di attesa che di gioia. E’ bene tuttavia avere sempre la volontà e la forza di saper gestire e difficoltà del presente senza rassegnazione e senza commiserazione, almeno da parte dei nostri massimi rappresentanti.
Osservazione e nota conclusiva non demagogica e non stonata è quella che ci fa dire che purtroppo, sino ad oggi, non assistiamo ad un avvio della riduzione delle immense spese di natura “politica”. E ciò non può che rattristarci, come sicuramente rattrista proprio nel giorno della Festa del Lavoro, gran parte dei cittadini italiani, che in questo caso esprimono una stragrande, immensa maggioranza. Al di sopra dei partiti e dei loro mille indicibili interessi che confliggono con lo spirito di una sana democrazia.

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