Un cittadino ci scrive e racconta. Se questa è giustizia…

01 Febbraio 2011

Fonte:  www.ingiustiziaitaliana.com 

Le vicissitudini senza fine di un cittadino: è malasorte o cattiva giustizia?

 

Riceviamo dal sing.  Salvatore Ferrante, residente a Voghera, il contenuto della fonte sopra segnalata. Non sappiamo se e in che misura le cose che il sig. Ferrante racconta – con un linguaggio sicuramente troppo forte e forse generato sul piano emotivo dalle angherie e dalle ingiustizie che avrebbe subito in maniera ripetuta sul piano parenatale, nell’ambito delle attività lavorative e … soprattutto nelle aule di giustizia –  rispondano in termini oggettivi alla cruda realtà. Ci è capitato di conoscere tuttavia situazioni non meno incredibili.
Ci meraviglia il fatto che il supposto intervento del CSM non abbria finora fatto approdare ad alcunché. Non di meno, ci meraviglia che i giornalisti delle cronache giudiziarie e scandalistiche non abbiano vagliato il suo caso così da portarlo all’attenzione della pubblica opinione in maniera adeguata, aiutando nel contempo il sig. Ferrante a venire a capo dei così gravi torti subiti. E’ anche vero che in Italia la meraviglia in negativo, ossia la constatazione dolorosa  del deplorevole stato fallimentare e  scandaloso del nostro apparato giudiziario, non ha mai fine. Non possiamo augurare al sig. Salvatore Ferrante  – visto che anche noi siamo privi di qualsiasi reale potere di intervento –  altro che il tempo galantuomo bussi quanto prima alla sua porta;  e sperare che questo nostro piccolo contributo possa anche esso aiutare nella diffusione del perchè di così doloroso accanimento delle avversità  parentali, lavorative  e giudiziarie
Chiunque voglia leggere ed approfondire direttamente e in pochissimo tempo il nutrito dossier (compresa la lettera del CSM), che ha dell’inverosimile sul come più “sventure” possano colpire una stessa persona, ed aiutare il sig. Ferrante nell’opera di diffusione e sensibilizzazione, vada già adesso tramite Internet su: www.ingiustiziaitaliana.com oppure su www.cattivagiustizia.com.